Braccialetto appartenuto a Maria Luigia con perla centrale in forma di cane
- Datazione
1838-1839
- Tipo
Opere d'oreficeria
- Inventario
1558
- Vecchio Inventario
467
- Materiale
oro e perla
- Descrizione
Il braccialetto, con chiusura a scatto, è formato da ventiquattro piatte maglie quadrangolari d’oro, inscatolate e incatenate tra loro; tutte le placche, snodabili e di misura decrescente verso le estremità, portano incisi motivi vegetali. Al centro, su una piccola piattaforma che rappresenta un prato fiorito, si trova una grossa perla barocca australiana che viene a costituire il corpo di un cane accucciato, simbolo di fedeltà, con testa, zampe e coda d’oro inciso. Sul bordo della piccola piattaforma è un minuscolo punzone che rappresenta una testa d’aquila.
- Misure
cm 19,2 x 2,2 x 2 (altezza)
- Stato Conservazione
Buono; la perla appare piuttosto annerita.
- Osservazioni
In astuccio di marocchino marrone recante il monogramma in oro a giorno “ML” sormontato da corona; internamente rivestito di seta e velluto chiaro, sul fondo, oltre ad alcune etichette cartacee forse relative a vecchi inventari, è incollato un bollino quadrangolare con la scritta “Luise” coronata.
Il gioiello in passato è stato ritenuto di provenienza francese in virtù della presenza, nel bordo della piattaforma, di un minuscolo punzone che pare una testa d’aquila e pertanto considerato dono di Bonaparte alla moglie. Una fattura dell’orefice Bautte alla duchessa indica tuttavia una diversa attribuzione: nell’elenco degli acquisti effettuati presso la sua bottega ginevrina dalla sovrana si legge infatti di un “Grosso braccialetto catena quadrata degradante incisa in colore un cane accucciato al centro corpo in perla fine” costato 340 franchi.
Bautte, abilissimo orafo e orologiaio svizzero, dal 1829 divenne uno dei fornitori più assidui di Maria Luigia, che personalmente aveva visitato e apprezzato i suoi meravigliosi laboratori. Specializzato in orologi (i primi a suo nome sono del 1791) e nella lavorazione degli smalti, poteva contare su un’ottima clientela internazionale, che annoverava tra gli altri anche la regina Vittoria.- Acquisizione
Acquistato presso gli eredi Sanvitale (il bracciale passò da Alberto al figlio Giovanni); in archivio si conserva una minuta di lettera del settembre 1953 relativa all’acquisto dell’opera, che sarebbe stata comprata da Glauco Lombardi insieme ai pezzi inv
- Provenienza
Il bracciale passò da Maria Luigia ad Albertina, che lo lasciò poi al figlio Alberto Sanvitale.
- Collocazione
Salone; tavolo bacheca 4
- Note Bibliografiche
L. FARINELLI, “Maria Luigia duchessa di Parma”, Milano, Rusconi 1983, pp. 110-111.
G. GODI e G. CARRARA, “Fondazione Museo Glauco Lombardi”, Parma, Step 1984 (1994), pp. 46-48.
M. PELLEGRI, “Il museo Glauco Lombardi”, Parma, Battei 1984, p. 206.
AA.VV., “Gioielli. Moda, magia, sentimento” (catalogo della mostra), Milano, Mazzotta 1986, p. 60.
L. LENTI e M.C. BERGESIO, “Dizionario del gioiello italiano del XIX e XX secolo”, Torino, Allemandi 2005, pp. 170-171.
“Museo Glauco Lombardi”, Milano, TCI 2003, p. 56.
F. SANDRINI, “Glauco Lombardi e il suo museo”, in “Aurea Parma” anno XC, fasc. III, Parma 2006, pp. 301-324: p. 311.
F. SANDRINI, “I gioielli di Maria Luigia”, Parma, MUP 2009, p. 67 [ill. p. 66], scheda pp. 172-173.- Esposizione
Milano, Museo Poldi Pezzoli, “Gioielli. Moda, magia, sentimento”, 26 settembre-2 novembre 1986