Antonio Costa (San Secondo Parmense, 1804 - Venezia, 1875)
San Napoleone martire
- Tipo
Stampe
- Inventario
1075
- Vecchio Inventario
217
- Tecnica
bulino
- Descrizione
Prova di stato, con prove di bulino nei margini. L’incisione deriva dalla paletta Varron, un modello che Scaramuzza realizzò intorno al 1830-31 per il quadro all’altare dell’Oratorio della Rocca a Sala Baganza. Nel margine inferiore, a matita, si trova scritto: “Prova di stato del rame ricevuto dal sig. Godi / Silvani Ferdinando”.
- Misure
cm 60,2 x 42,5
C.C.: cm 86,1 x 63,5 x 4,3- Stato Conservazione
Abbastanza buono; la carta presenta una leggera puntinatura di muffa.
- Osservazioni
Dei due modelli noti realizzati da Scaramuzza per la pala all’Oratorio della Rocca di Sala Baganza, uno è conservato in Museo (n. 490), l’altro, già di proprietà dell’ex ufficiale napoleonico Michele Varron è oggi in collezione privata. Proprio Varron commissionò questa incisione allo studio di Paolo Toschi, che la affidò ad Antonio Costa, pur esercitando una stretta supervisione (a lui si deve probabilmente la realizzazione del volto di Napoleone).
Nel 1835 l’opera incappò nella censura che proprio in quell’anno vide un inasprimento dei controlli, con ogni probabilità scatenato dal pericoloso potenziale politico di quest’opera e della iscrizione di cui non rimane traccia, ideata per essa dallo stesso Varron; pochi mesi dopo si spense anche Letizia Ramolino Bonaparte, madre di Napoleone e iniziale dedicataria della lastra. Dopo una lunga fase di stallo, nel 1860 Nina Godi Toschi fece cessione di tutti i diritti sulla lastra al figlio di Varron e all’incisore Ferdinando Silvani, e questi, decaduti i regolamenti del cessato ducato, poté condurla a termine e pubblicarla nel 1866; questo foglio fu appunto mandato verso il 1860 da Ercole Godi, che gestiva l’eredità Toschi per conto della moglie, a Silvani per attestare il grado di compimento della lastra.
Della stampa in Museo si conservano anche un esemplare definitivo (inv. n° 1033) e la matrice originale (inv. n° 2037).
Nel 1934 lo Spellanzon scrisse di aver pubblicato il disegno originale di questa immagine, attribuito allo Studio Toschi e collocato nelle collezioni Lombardi; tra gli inventari del Museo non ne rimane tuttavia traccia, e si tratta probabilmente di una errata interpretazione della fotografia di questa stessa stampa che lo storico aveva utilizzato.- Collocazione
Deposito
- Note Bibliografiche
C. SPELLANZON, “Storia del Risorgimento e dell’Unità d’Italia”, vol. II, Milano, Rizzoli 1934, p. 351.
AA.VV., “Maria Luigia. Donna e sovrana” (catalogo della mostra), Parma, Ugo Guanda Editore 1992, pp.138-139.
G.M. DE RUBEIS (a cura di), “Paolo Toschi: testimonianze di un’esperienza artistica”, in “Paolo Toschi (1788-1854) incisore d’Europa”, Parma 2004, pp. 221-229: p. 227.
F. SANDRINI, “L’intricata vicenda della stampa del San napoleone martire. Un’emblematica testimonianza del culto napoleonico nel ducato parmense”, in F. SANDRINI (a cura di), “Napoleone 1821. La morte di Bonaparte: scenari, reazioni, conseguenze nel ducato di Parma”, Parma, STEP 2021, pp. 110-139 [ill. p. 131].
A. ARISI ROTA, “The Violet, the Eagle and Beyond: Collecting, Touching and Wearing Napoleonic Nostalgia in the Italian Risorgimento”, in E. FRANCIA, C. SORBA (a cura di), “Political Objects in the Age of Revolution. Material Culture, National Identities, Political Practises”, Roma, Viella 2021, pp. 47-59: p. 52.- Esposizione
Parma, Mostra di acquerelli, disegni e stampe di Paolo Toschi, 1947
Colorno (PR), Palazzo Ducale, “Maria Luigia donna e sovrana. Una Corte Europea a Parma 1815-1847”, 10 maggio-26 luglio 1992
Parma, Museo Glauco Lombardi, “Napoleone 1821. La morte di Bonaparte: scenari, reazioni, conseguenze nel ducato di Parma”, 5 maggio-26 settembre 2021