Autore: Paolo Toschi (Parma, 1788 - Parma, 1854)

Riposo durante il ritorno dall’Egitto, detto ‘Madonna della Scodella’

Tipo

Dipinti e acquerelli

Inventario

2460

Tecnica

acquerello su carta

Descrizione

Firmato e datato in basso al centro “P. TOSCHI. DEL./PARM: 1826”

Misure

S.C.: cm 58 x 39,7
C.C.: cm 75,3 x 57,5 x 8

Stato Conservazione

Buono; l’opera ha subito un leggero intervento di restauro nel giugno 2006, che ha interessato sia l’acquerello, ricomponendo i piccoli graffi della superficie pittorica, che la cornice, pulita, stuccata nelle parti mancanti e fissata negli angoli fessurati.

Osservazioni

In cornice di legno dorato. Nell’autunno del 1825 gli editori milanesi Vallardi manifestavano l’intenzione di abbinare alla lastra della “Madonna del San Girolamo” di Correggio (Antonio Allegri, 1489-1534), eseguita per loro dal bolognese Mauro Gandolfi, il rame dell’altro capolavoro correggesco, il “Riposo durante il ritorno dall’Egitto”, meglio noto come “Madonna della Scodella” (corrispondenza tra i Vallardi e Toschi, conservata al Museo Lombardi, Archivio Toschi, cont. 50, fasc. 58). Il dipinto originale, commissionato per la chiesa di S. Sepolcro a Parma, era stato trafugato in Francia nel 1796 per volere di Napoleone; fu proprio Paolo Toschi a garantire il ritorno in patria dell’opera, che entrò così a far parte della Galleria Ducale (ora Galleria Nazionale) di Parma, tuttora dotata della cornice originale disegnata dallo stesso Correggio. La commissione al Toschi, ratificata dal contratto del 6 maggio 1826 (Museo Glauco Lombardi, Archivio Toschi, cont. 56/e, busta 27), implicava la modifica della forma originale, che presentava gli angoli superiori stondati, per uniformarlo alla lastra del Gandolfi. L’accordo, annullato consensulamente con la lettera di Pietro Vallardi a Paolo Toschi del 25 febbraio 1827, fu seguito a breve da un nuovo contratto, ricalcato sul precedente, con gli editori tedeschi Artaria&Fontaine di Mannheim (27 maggio 1827, ibidem), che solo nel 1846 pubblicarono la stampa.

Acquisizione

Donazione Gabriela Rocca (giugno 2006)

Provenienza

Si tratta dell’originale acquerello preparatorio – preceduto dal disegno a matita che si conserva ancora presso gli eredi Toschi – per l’incisione del capolavoro di Correggio commissionata dagli editori milanesi Vallardi nel 1826; nel febbraio dell’anno dopo l’incisore Samuele Jesi ricordava (in una trascirizione di Glauco Lombardi, Museo Glauco Lombardi, Archivio Toschi, cont. 56/h, busta 8) di aver ammirato l’acquerello nello studio dei Vallardi. Poco dopo la consensuale scissione dell’accordo, l’incisore parmigiano firmò un nuovo contratto con gli Artaria&Fontaine tra le cui condizioni si esplicitava che sarebbe rimasto agli Artaria, oltre al rame anche l’acquerello preparatorio. Si potrebbe ipotizzare che proprio da loro l’opera sia stata acquisita da Luis Maria Rocca (1808-1889), mercante d’arte e di materiale calcografico nato a Musso, sul lago di Como, e trasferitosi poi a Lipsia. Tra i suoi figli, fu Constantin (1845-1902) a ereditare l’opera, che da lui passò poi al figlio Curt (1873-1954) e al figlio di questi, Constantin (1909-1995), padre della donatrice.

Collocazione

Sala Paolo Toschi

Note Bibliografiche

A. GRANDI, “Tra arte e affari: alcune vicende imprenditoriali di Paolo Toschi”, in “Paolo Toschi (1788-1854) incisore d’Europa”, Parma 2004, pp. 159-171: pp. 163-166.
F. SANDRINI, “Toschi e Correggio: il “segno” dell’incisore a servizio dei capi d’opera rinascimentali”, in S. VERDE (a cura di), “L’Ottocento e il mito di Correggio”, Milano, Silvana Editoriale S.p.A. 2020, pp. 50-57, p. 55 [ill.].