Oggettistica varia

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paglia, pelle

Cappello da uomo in paglia intrecciata di forma rigida a tesa stretta, rivestito internamente da una fettuccia di pelle chiusa da un nastrino di cotone sotto la quale compaiono le indicazioni dell’ordine: “Referenza 32/Ordine 769/Forma 6/Inc[…] 58/[…]”. Si leggono stampate al centro anche le diverse unità di misura. “58/7¼/7^1/8/5½”.

Circonferenza max: cm 90 circa

Molto buono; la fettuccia interna si è parzialmente scollata.

Sul bordo esterno, si riconosce l’impronta del nastro che generalmente si abbinava a questo tipo di cappelli, tipici dell’inizio del XX secolo, per i quali veniva utilizzata la paglia del grano raccolto prima della maturazione, per ottenere un imbiancamento naturale. Le paglie venivano poi graduate secondo il calibro al fine di avere una treccia omogenea, poi legate in mazzetti esposti all’azione del sole e delle rugiade per raffinare l’imbiancamento, per il quale ci si poteva aiutare anche con lo zolfo.
Prima di essere intrecciati, i fili venivano bagnati affinché durante la lavorazione non si spezzassero; la trecce così ottenute (le più comuni formate da quattro, sette e tredici fili) venivano quindi ripulite dagli spuntoni e per renderle più malleabili alla cucitura si pressavano tra due rulli di legno o di ferro.
Grazie all’abilità della cucitrice i punti del refe risultavano invisibili scomparendo tra le maglie della treccia; si proseguiva infine alla corretta forma e lucidatura, infilando il cappello in una forma di legno e lisciandolo poi con il ferro da stiro.
L’esemplare presente apparteneva ad uno zio della donatrice e completava l’abito da uomo (inv. n. 2485) già donato dalla signora Costa al Museo Lombardi. Questo oggetto fa parte di una donazione di materiali diversi che occupano nelle collezioni del Museo Lombardi gli invv. nn. 2566-2573, che si vanno ad aggiungere alle precedenti donazioni dell’ottobre 2000 (invv. n. 1119 e 2412), del novembre 2001 (invv. n. 2269 e 2411), del novembre 2006 (ivv. nn. 2461-2499) e del’aprile 2008 (invv. nn. 2534-2538).

Donazione Angiolina Costa (dicembre 2008)

Famiglia Costa

Deposito