Disegni

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matita su carta

Il disegno reca nella parte inferiore la scritta a matita: “Je prie pour mon Père et pour la France”.

cm 21,2 x 15,2

Buono

Il disegno è tratto da un’immagine che ebbe grande fortuna a partire dal 1814, quando Napoleone ordinò che ne fossero stampati migliaia di esemplari per incentivare l’attaccamento dei sudditi alla corona ormai giunta alla sua parabola discendente. Della numerosa corrispondenza in cui l’imperatore si occupa di tale propaganda rimane una lettera anche al Museo Lombardi, indirizzata a Maria Luigia (inv. n. 1594).
Come ben analizzato da Madaleine Barbin, l’immagine di un bambino in preghiera fu utilizzata già per i precedenti sovrani di Francia: Canu, lo stesso incisore a cui si rivolgerà poi Napoleone, aveva raffigurato il figlio di Luigi XVI in carcere, mentre pregava ‘per mio Padre e per la Francia’, lo stesso motto che si ritrova con qualche variante nelle immagini del re di Roma, qui aggiunta per mano di Lombardi. Ascendente di entrambe le rappresentazioni potrebbe essere “Il piccolo Samuele” in preghiera, opera di Sir Reynolds datata al 1785, che ebbe ampissima diffusione anche in Francia.
Il re di Roma in preghiera continuò ad essere raffigurato anche nei primi anni della sua forzata permanenza in Austria, con la scritta tradotta in tedesco, e fino al secondo Impero, alla cui epoca risale la versione di Adolphe Portier di cui rimane un esemplare in Museo (inv. 946).
Canu non mancò di sfruttare il successo ottenuto, riproponendo nel 1815 il re di Roma che ringraziava Dio per il ritorno del padre durante i Cento Giorni; ancora nel 1821 sfruttò lo stesso modello immortalando il piccolo duca di Bordeaux che pregava per l’unità della Francia, mentre in ugual posa incise anche Madame Royale e M.lle d’Artois.

Raccolta Sanvitale [fascicolo grigio].

Salone; tavolo bacheca 2

M. BARBIN, “Je prie Dieu pour mon Père et pour la France: histoire d’une image”, in “Gazette des Beaux-Arts, agosto 1969, pp. 97-104.