Stampe

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bulino e acquaforte

Nel cartiglio posto ai piedi dei santi, di cui si sottolinea il martirio (le palme in mano, le corone portate dall’angelo, la scena della decollazione), si legge: “Isti sunt duae Oliuae, et duo Candela- / bra lucentia ante Dominum habent / potestate Claudere Coelum nubibus, et aperire portas eius, quia linguae eorum Claues Coeli factae sunt / V. Exultabunt Sancti in gloria R. Laetabuntur in Cubilibus suis. / OREMVS / Quaesumus Omnipotens Deus ut nos geminata laetitia hodierna commemorationis / excipiat, quae de Beatorum IOANNIS, et PAVLI glorificatione procedit, quos eadem fides, et passio / uere fecit esse germanos Per Dominum nostrum Iesum Christum //.
Sotto al cartiglio si leggono le attribuzioni di responsabilità: “Carl S[…]a del.” e “Car. Grandi Sculp”.

cm 28,1 x 21,1

Buono; si nota una sporadica puntinatura lungo i margini.

La stampa fa parte di una corposa donazione (invv. 2653-2681 e invv. 2684-2712) che comprende altre incisioni e alcuni volumi, tra i quali una raccolta rilegata di sonetti composti per l’ingresso di Maria Luigia a Parma nel 1816.
I santi qui indicati si riconoscono nei due fratelli martirizzati a Roma il 26 giugno 362, giorno in cui infatti vengono ricordati; anche la preghiera sul cartiglio si riferisce al Canone della messa in cui vengono citati. Cittadini romani che non rinnegarono la fede cristiana ai tempi dell’imperatore Giuliano, vennero decapitati, come mostra la scena sullo sfondo, mentre la presenza del fulmine potrebbe essere una contaminazione dalla storia di San Paolo apostolo, abbagliato e convertito sulla via per Damasco.
L’edificio raffigurato dovrebbe essere la basilica a loro dedicata sul Celio, a Roma, fondata secondo la tradizione sulla loro stessa casa.

Donazione marchesi Pierluigi e Gabriella Pallavicino (marzo 2014

Famiglia Pallavicino

Cartella Pallavicino

F. SANDRINI (a cura di), “Napoleone in caricatura”, Parma, Graphital 2015, pp. 151-152.