Busto ritratto di Carlo Ludovico di Borbone Parma in età giovanile
- Datazione
1825 circa
- Tipo
Sculture
- Inventario
2938
- Materiale
gesso
- Descrizione
Busto all’eroica in scagliola realizzato con forma a tasselli, con piedistallo a base circolare, rifinito con tempera tirata a pennello a effetto terracotta; il gesso poggia tramite un perno centrale su una base lignea ovale, con zoccolo modellato e fascia verniciata di rosso sul fondo, con festone e bordo a rilievo ripassati in vernice dorata.
A tergo si legge l’iscrizione incisa, parzialmente rovinata lungo i bordi laterali e su quello inferiore: “BARTOLINI/FECE/A LUCCA/10 OTTOBRE/1825//”.- Misure
Altezza busto e piedistallo: cm 61 circa
Diametro piedistallo: cm 16 circa
Altezza totale (compresa la base lignea): cm 71 circa
Base lignea: cm 22×27 circa- Stato Conservazione
Sono presenti sul busto diversi graffi e lacune (la più visibile sul naso) del gesso, che sul retro presenta due vistosi fori; la coloritura, sulla quale si rilevano alcuni depositi di polvere tra le ciocche dei capelli, mostra lungo il bordo diverse colature che sembrano riferirsi a un secondo e più approssimativo passaggio, forse volto a mascherare le scheggiature della superficie che lasciano trasparire la base in gesso, tuttora visibile in alcuni punti.
Il piedistallo mostra una evidente frattura riparata sul retro e ampie, seppur non profonde, incisioni sul davanti; la base lignea presenta alcune tarlature e cadute del colore, soprattutto nello zoccolo.- Osservazioni
Il pezzo fa parte di una acquisizione (invv. 2838-2940) che comprende un secondo busto ritratto di Carlo Ludovico in età più matura.
Nato alla corte del nonno paterno, il re di Spagna Carlo IV, Carlo Ludovico di Borbone (Madrid 1799-Nizza 1883) era figlio di Ludovico di Borbone, nato principe di Parma e divenuto re d’Etruria fino alla sua precoce scomparsa, e di Maria Luisa di Borbone Spagna. Fin dai primi anni di vita Carlo Ludovico conobbe una vita movimentata e ricca di colpi di scena, e a due anni divenne erede al trono d’Etruria, regno che Napoleone aveva instaurato per spostare in Toscana i discendenti del duca di Parma don Ferdinando, in modo da aggregare i territori parmensi alla Francia. Con il congresso di Vienna la famiglia si vide affidare il ducato di Lucca nella persona della madre Maria Luisa, da tempo vedova, che riuscì a garantire i diritti di successione dei Borbone a Parma, alla morte di Maria Luigia: Carlo Ludovico regnerà nel ducato emiliano col nome di Carlo II per un brevissimo lasso di tempo, caratterizzato da insurrezioni popolari e terminato con l’abdicazione del 1849.
Fu Maria Luisa a scegliere come scultore onorario della corte di Lucca Lorenzo Bartolini, nel febbraio 1823, anno a cui risalgono le commissioni per i busti della sovrana e del figlio; dal diario dello scultore sappiamo che entrambi i modelli in gesso furono realizzati tra il 17 e il 18 ottobre, ma solo il primo fu eseguito subito in marmo. Venne eseguito invece nel 1825, quando Carlo da un anno sedeva sul trono toscano, il busto in marmo del figlio, ora conservato a Palazzo Pitti; insieme al suo, furono immortalati i volti della moglie Maria Teresa di Savoia e della sorella Luisa Carlotta di Borbone, in quell’anno divenuta principessa di Sassonia per matrimonio.
Bartolini annotò sul diario (Pennestri 1972, pp. 127-128) la durata della seduta in preparazione al busto di Carlo Ludovico, ovvero sei ore che gli diedero il tempo di conoscere il futuro duca e trovarlo “buono e molto affabile”, doti che a parere dell’artista si sarebbero rivelate utili per il popolo che egli avrebbe governato; l’immagine di Carlo qui fissata si avvicina molto al coevo dipinto conservato a Lucca a Palazzo Mansi, che ancora mostra il giovane duca con le ciocche ribelli e senza i baffi che lo contraddistinsero negli anni successivi.
L’iscrizione presente sul pezzo del Museo Lombardi ricalca quella scolpita nel marmo e lo pone dunque non come gesso preparatorio, ma come derivato dalla scultura definitiva, un calco realizzato nello studio Bartolini. Altri due esemplari così ottenuti, in gesso non dipinto, si trovano alla Gipsoteca Bartolini presso l’Accademia di Firenze, dove si conserva anche il modello preparatorio del 1823; un ulteriore copia in gesso patinato è stata acquistata nel 2022 per il museo Carmi di Carrara.- Acquisizione
Acquisito da collezione privata (2024) in memoria dell’ing. Andrea Spaggiari (Parma 1942-2023), amico e sostenitore del Museo Glauco Lombardi
- Provenienza
Mercato antiquario lucchese
- Collocazione
Sala Francesi
- Note Bibliografiche
W. PENNESTRI, “Lorenzo Bartolini”, in “Cultura neoclassica e romantica nella Toscana granducale. Sfortuna dell’Accademia” (catalogo della mostra), Firenze 1972, pp. 127-129.
AA.VV., “Lorenzo Bartolini” (catalogo della mostra), Firenze, 1978, p. 78.