Dante presso Cangrande degli Scaligeri
- Datazione
1880
- Inventario
2936
- Tecnica
olio su tavola
- Descrizione
Sul retro della tavola è attaccato un cartiglio che reca la scritta a inchiostro: “Dante presso Can Grande/ degli Scalligeri/ di Verona/ Vincenzo Bertolotti fece e/ e donò al Comitato di/ beneficienza di Parma/ 1880//”. Lungo il bordo destro della cornice, velato da una riverniciatura, si nota una etichetta inventariale su cui è scritto “N° 907”.
- Stato Conservazione
La superficie pittorica è stata pulita; si notano piccoli segni sulla doratura della cornice, sulla quale si notano due macchie del colore utilizzato per riverniciarne il bordo.
- Osservazioni
Il dipinto rappresenta l’incontro tra Dante Alighieri e Cangrande Della Scala, signore di Verona, che ospitò il sommo poeta dal 1312 al 1318 e ne rimase amico; Dante ricordò la magnificenza della famiglia scaligera tessendone le lodi nel suo “Paradiso”, cantica che proprio a Cangrande fu dedicata.
La scena si svolge nel loggiato di un palazzo medioevale ed è inquadrata da un arco gotico che incornicia i personaggi e rappresenta l’unica sorgente di luce, una soluzione che rivela l’attività di scenografo del pittore. La torre che svetta sullo sfondo non corrisponde a nessuna delle caratteristiche torri di Verona, ma sottolinea il gusto del revival storico ambientato in atmosfere neogotiche molto diffuso e apprezzato nella seconda metà dell’Ottocento.
La tavola, come riferisce il cartiglio sul retro (probabilmente staccato e riattaccato dalla precedente posizione più centrale, sulla quale rimangono quattro punti in ceralacca corrispondenti agli angoli del foglio), fu donata dall’autore al “Comitato di beneficenza”, ovvero il Comitato di provvedimento che curò l’esposizione di arte antica svoltasi a Parma nell’aprile 1880. Nel relativo catalogo compare infatti un olio di Vincenzo Bertolotti intitolato “Incontro di Dante con Cane Grande della Scala” al n. 145 della Sala G, che ospitava le opere d’arte offerte come premio per la lotteria che affiancava la mostra; in altra sala l’artista presentò anche una copia del “Cristo della moneta” di Tiziano, conservato alla Gemäldegalerie di Dresda. Si deve invece negare la presenza, sostenuta in altri testi, del quadro di Bertolotti alla “Mostra italiana d’arti belle” del 1870, nel cui catalogo difatti non compare né una simile scena né il nome di Bertolotti.
Il cartiglio è stato marcato con timbro a inchiostro blu di difficile lettura, che rimanda probabilmente a un negozio antiquario.Lo stesso soggetto Dante alla corte degli Scaligeri fu dipinto da Giorgio Scherer e presnetato alla mostra della Società d’Incoraggiamento a Parma nel 1890 (documento in Accademia di Belle Arti di Parma, Società d’Incoraggiamento 1888-1892, b. 157).
- Acquisizione
Donazione Maurizio Bucci (gennaio 2024)
- Provenienza
Famiglia Bucci
- Collocazione
Sala Dorata
- Note Bibliografiche
“Esposizione parmense di arte antica promossa dal Comitato di provvedimento, aprile 1880: catalogo degli oggetti esposti”, Parma 1880, p. 49.
AA.VV., “Mecenatismo e collezionismo pubblico a Parma nella pittura dell’Ottocento” (catalogo della mostra), Parma 1974, p. 63.
R. LASAGNI, “Dizionario biografico dei parmigiani”, I, Parma, PPS 1999, p. 456.- Esposizione
Parma, Esposizione parmense di arte antica, aprile 1880