Mano sinistra del generale Adam Albrecht Neipperg
- Datazione
1829
- Tipo
Sculture
- Inventario
1541
- Vecchio Inventario
150
- Materiale
marmo bianco di Carrara
- Descrizione
Intorno al polso si trova un serpente scolpito nell’atto di mordersi la coda.
- Misure
cm 27,3 x 13,4 x 8,8
- Stato Conservazione
Buono
- Osservazioni
La mano in marmo fu commissionata a Lorenzo Bartolini insieme ad un busto subito dopo la morte del generale (22 febbraio 1829). Da documenti conservati presso l’Archivio di Stato di Parma risulta che la mano era già stata eseguita e pagata nel luglio del 1829.
Anche nella scultura della mano di Maria Luigia, opera di Tommaso Bandini conservata in Museo con il numero di inventario 1602, un serpente scolpito è attorcigliato al polso; entrambe entrarono in possesso della figlia di Neipperg e Maria Luigia, Albertina, dalla quale passarono per lascito testamentario al figlio Stefano Sanvitale.
Fu proprio Stefano a stilare un inventario in cui i due marmi furono citati e accuratamente descritti unitamente a diverse opere della collezione Sanvitale, molte delle quali derivate dall’eredità di Maria Luigia; da tale documento sappiamo che le impronte furono prese dopo la morte dei rispettivi soggetti, mantenendo però “bellissime forme” (arch. Sanvitale, cont. 87, fasc. 4/18).- Acquisizione
Acquistata da Glauco Lombardi presso il conte Giovanni Sanvitale nel 1934 per lire 1.000, comprensive anche della mano in marmo di Maria Luigia (inv. 1602)
- Collocazione
Salone; tavolo bacheca 3
- Note Bibliografiche
AA.VV., “Lorenzo Bartolini” (catalogo della mostra), Firenze, 1978, p. 83.
M. PELLEGRI, “Il museo Glauco Lombardi”, Parma, Battei 1984, p. 231.
G. GONIZZI, “Parma. La città e la gloria. Protagonisti, arte e storia dei monumenti di Parma”, Parma, MUP 2014, vol. I, p. 47, nota 9.
P. SCHIRÒ, “L’immagine di una imperatrice. La rappresentazione di Maria Luigia d’Asburgo: tra diritti e potere”, in G. ROSSI, P. SCHIRÒ (a cura di), “Law and Art in the 19th Century. Power in Images”, Pisa, Pacini Editore 2024, pp. 119-147: p. 139 (nota 55).