seconda metà del sec.XVIII

Vetri e ceramiche

2152

343 bis

maiolica policroma

Il vaso, in maiolica policroma dipinta a motivi vegetali, ha base circolare, corpo mosso da strigilature, prese laterali a protome leonina, corto collo decorato alla base da un motivo traforato ad intreccio, labbro un poco espanso.

Altezza: cm 18,7
Larghezza max: cm 15,5

Buono; sono visibili alcune lievi sbeccature e un’incrinatura.

La tipologia formale e decorativa richiama schemi cari a Ennemond Alexandre Petitot.
Caratteristiche affini sono riscontrabili in disegni dell’architetto di corte Petitot, in particolare in uno databile al 1762, al cui repertorio ornamentale s’ispira la modellazione dei pezzi.
In Museo se ne conserva anche un esemplare gemello (inv. n° 2153); nel 2022 è stato donato anche un piatto della stessa manifattura (inv. 2931).

Sala Francesi; bacheca 2

G. LOMBARDI, “La Reale Fabbrica della Maiolica in Parma”, in “Archivio Storico per le Province Parmensi”, XXIX, 1929, pp. 101-113.
A. MORDACCI, “Ceramisti e maiolicari”, in “Arti e mestieri a Parma dal Medioevo al XX secolo”, Parma, Step 1987, pp. 70-80.
G. DONDI, “Maioliche e vetri dalla Real Fabbrica in Parma alla Bormioli Rocco”, Parma, Battei 1990, p. 78.
C. CAMPANELLA, “La Real Fabbrica della Maiolica e Vetri e la ceramica nel Settecento a Parma”, Bergamo, CPZ 2010, p. 208 [ill. p. 209].
G. FIACCADORI, A. MALINVERNI, C. MAMBRIANI (a cura di), “Guglielmo Du Tillot, regista delle arti nell’età dei Lumi”, Parma, Grafiche Step, 2012, p. 88.
C. CAMPANELLA, “Aggiornamento al volume “La Real Fabbrica della Maiolica e Vetri e la ceramica nel Settecento a Parma”: l’avviamento e i primi cinque anni”, in “Faenza. Bollettino del Museo Internazionale delle ceramiche in Faenza”, n. 2-2014, pp. 82-94: p. 91 (ill.).

Parma, Palazzo Bossi Bocchi, “Guglielmo Du Tillot, regista delle arti nell’età dei Lumi”, 28 ottobre 2012-27 gennaio 2013