Editto emanato dal barone Lucio Bolla che vieta gli spari nel giorno di Sabato Santo

Datazione

Parma, 1831 aprile 1

Tipo

Varie

Inventario

2433

Tecnica

stampa tipografica

Descrizione

Doc. 1, c.1. Documento a stampa, pubblicato a: “Parma dalla Stamperia Ducale”.

Misure

S.C.: cm 43,2 x 30
C.C.: cm 46,3 x 33,1 x 2

Stato Conservazione

Discreto: il foglio presenta fioriture e segni di vecchie piegature.

Osservazioni

In cornice moderna di legno anticato.

Acquisizione

Donato al Museo dal signor Paolo Comassio di Parma (dicembre 2003), insieme all`opera inv. 2363 e ad altri 13 documenti.

Provenienza

Il documento proviene da Paolo Comassio, erede delle famiglie Bolla e Soprani, unitesi tramite matrimoni.
Luigi Bolla (1747-1834), professore e presidente della Ducale Università degli Studi, messo forzatamente a riposo dal governo di Maria Luigia nel 1831 per l’appoggio dato alle istanze liberali sostenute da Macedonio Melloni, professore di Fisica Teorico-Sperimentale della stessa Università, ottenne per primo il titolo di barone il 13 dicembre 1820. Il titolo venne trasmesso al figlio Lucio Bolla (1780-1833), anch’esso professore universitario e podestà di Parma e al di lui figlio, Ferdinando (1809-1899), ingegnere. La figlia di questi, baronessa Elisa Bolla (1842-1910) sposò un Soprani di Piacenza, trasmettendo documenti e cimeli alla figlia, contessa Carolina Soprani (1872-1970), andata in sposa al colonnello piemontese Comassio.

Collocazione

Deposito