Il castello Montani di Winschgau
- Tipo
Dipinti e acquerelli
- Inventario
267
- Vecchio Inventario
458
- Tecnica
acquerello seppia su carta
- Descrizione
L’opera reca la firma a matita: “Topfer” in basso a destra e, sotto, la dicitura: “Vinschgau Schloss Montani”. Lungo il cartoncino su cui è incollato l’acquerello è ripetuto: “Schloss Montani in Winschgau”.
- Misure
S.C.: cm 17,7 x 24,2
C.C.: cm 36,6 x 40,9 x 2,3- Stato Conservazione
Buono.
- Osservazioni
In cornice di legno dorato.
I castelli Montani, inferiore e superiore, bloccano l’accesso della Val Martello dalla Val Venosta; oggi praticamente in rovina, la più antica notizia storica che li riguardi risale al 1228; sedi nel Medioevo di un’importantissima biblioteca, nel 1835 Beda-Weber vi ritrovò il più antico manoscritto conosciuto in lingua tedesca della saga dei Nibelunghi, risalente al 1323.
Il presente acquerello è menzionato in una stima degli album di proprietà dei conti Alberto e Stefano Sanvitale e già di pertinenza di Sua Maestà Maria Luigia (Museo Glauco Lombardi, Archivio Sanvitale, cont. 87, busta 43); in particolare, l’album contraddistinto dal n. 23 conteneva un “disegno a chiaroscuro” raffigurante “Castello Montani”. Anche tra i vecchi inventari del Museo [fascicolo grigio], in un elenco di opere provenienti da album, si nomina, sia pur in modo impreciso, il presente acquerello, probabilmente acquistato dalla duchessa di Parma durante uno dei suoi passaggi in Svizzera – l’autore è infatti citato in un suo diario di viaggio. Töpffer, noto anche per incisioni di caricature, contribuì alla formazione della cosiddetta “scuola di Ginevra”, specializzata in realistici ed eleganti dipinti di vedute e scene di genere. Tra gli allievi il figlio Rodolphe (1799-1846), che dovette abbandonare la pittura per problemi agli occhi, ma si dedicò all’insegnamento, traendone spunto per alcune storie illustrate ritenute oggi antesignane del moderno fumetto.- Provenienza
Raccolta Sanvitale.
- Collocazione
Sala Acquerelli