Enrico Bandini (Parma, 1807 - Parma, 1888)
Il generale Lafayette
- Datazione
1833-1835
- Tipo
Stampe
- Inventario
1409
- Vecchio Inventario
15
- Tecnica
bulino
- Descrizione
In basso a sinistra si legge la nota a matita: “Inciso da Davide Testi. Ritratto di Lafayette / dallo Studio Toschi circa del 1835”, ripresa da Glauco Lombardi, che scrisse a sua volta, a matita: “La fayette / La fayette inc. da Davide Testi”.
- Misure
cm 37×27,2
- Stato Conservazione
Buono; il foglio presenta una certa puntinatura di muffa, concentrata in particolare lungo i bordi.
- Osservazioni
Di questa incisione è stato riprodotto sul catalogo della Medioli Masotti un esemplare sotto al quale figurano (forse aggiunte in un assemblaggio tipografico?) la scritta “Welington” e la firma “P. Toschi”, elemento che ha indotto la studiosa a catalogarlo come ritratto del generale inglese Wellington, derivato da un suo ipotetico busto. Non risultano tuttavia note sculture che possano appoggiare questa ipotesi.
Esiste invece presso il Lafayette College a Easton, Pennsylvania, un esemplare di questa stampa con le indicazioni di responsabilità “Enrico Bandini disegnò” e “D. Testi inc. nello Studio Toschi” con una dedica che identifica il soggetto: “To Joseph Greene Cogswell Esq.r/ This portrait of GENERAL LAFAYETTE is inscribed,/in token of grateful remembrance by/ Horatio Greenough//”. Al bibliotecario e bibliografo Cogswell (1786-1871) fu dunque dedicata l’effigie del generale Lafayette (o La Fayette) dallo scultore Horatio Greenough (1805–1852). Questi, dal 1828 attivo a Firenze, è autore del busto in marmo presentato nella stampa in oggetto e ora conservato presso la Pennsylvania Academy of the Fine Arts, busto che a sua volta deriva probabilmente dal modello realizzato nello stesso 1828 dal francese Pierre-Jean David d’Angers (Angers 1788-Parigi 1856) e donato dall’autore al governo degli Stati Uniti per celebrare il marchese francese che tanta parte ebbe nella rivoluzione americana.
Dal copialettere di Paolo Toschi si evince che fu Greenough a commissionare il rame allo Studio Toschi, dove al giovane Testi venne affidato l’incarico di tradurre in incisione il disegno di Enrico Bandini, possibile tramite tra lo scultore americano e lo studio parmense. La corrispondenza di Toschi tra 1833 e 1835 segue l’evoluzione della lastra, per la quale nel 1834, anno di morte di Lafayette, Greenough fornì anche un calco della maschera mortuaria dell’illustre generale. Le lettere non fanno cenno invece all’iscrizione, che potrebbe essere stata aggiunta anche in un secondo momento.
- Collocazione
Carpetta Studio Toschi 2
- Note Bibliografiche
P. MEDIOLI MASOTTI, “Paolo Toschi”, Parma, Artegrafica Silva 1973, p. 66 e p. 179.
A.MAVILLA (a cura di), “Paolo Toschi e il suo tempo”, Parma, Ugo Guanda Editore 1992, pp. 163, 165, 184, 185, 186, 193, 201, 203, 210, 211, 212.