Pianoforte verticale
- Datazione
1840-1850
- Tipo
Varie
- Inventario
2597
- Descrizione
Pianoforte verticale in legno rivestito di radica di noce, con due pedali in ottone e tastiera a sette ottave sorretta da gambe tornite; sul lato frontale sono applicati due candelieri smontabili e girevoli in rame, mentre sui fianchi sono presenti due decori a forma di conchiglia in ottone.
Sotto il coperchio della tastiera si legge su una placchetta di ottone incisa e verniciata in nero la scritta “F. Berzioli / Parma.”; all’interno della cassa, accessibile grazie a cerniere che rovesciano il coperchio, sono inchiostrati il numero “N. 492” e le note corrispondenti ad ogni corda, contrassegnate dalle lettere da A a G. Un perno posto al di sotto della tastiera, sul lato frontale, blocca un pannello estraibile dal quale è possibile accedere alle corde.- Misure
cm 139 x 122 x 60
- Stato Conservazione
Molto buono; è presente qualche graffio sulla superficie e una lacuna sullo zoccolo sinistro. Sulla gamba sinistra si nota una riverniciatura.
- Osservazioni
La scritta “N. 492” si riferisce probabilmente al numero seriale di produzione; le lettere che indicano le note, secondo una tradizione antica tuttora utilizzata nei paesi anglosassoni e con qualche variante anche nei paesi di lingua tedesca, posizionano la ‘A’ in corrispondenza del la e così via fino alla ‘G’ che indica il sol.
La firma “F. Berzioli” data in modo preciso la realizzazione di questo strumento, tuttora funzionante: il periodo in cui i fratelli (“F.”) Giuseppe (1803-1871) e Vitale (1810-1879)Berzioli lavorarono insieme parte nel 1840 e termina dieci anni dopo. Il primo a dedicarsi alla costruzione di pianoforti nella natia Zibello era stato Giuseppe, apprezzato anche dal maestro Verdi; nel 1836 si trasferisce a Parma, prima nella chiesa sconsacrata di S. Agostino, poi in strada Santa Croce, l’attuale via D’Azeglio. Il brevetto di privativa viene autorizzato nel 1849 dal duca Carlo III, e la vedova di questi, Luisa Maria di Berry, concede nel 1854 la nomina a fabbricante di corte, seguita tre anni dopo da quella a fornitore ufficiale del Teatro Regio. Contemporaneamente, Vitale Berzioli crea una società con Antonio Gherardi (c. 1779-1888), nipote dell’omonimo accordatore della corte di Parma che aveva iniziato già nel 1785 a produrre cembali e spinette, attività portata avanti dai tre figli tra cui Giambattista, padre di Antonio. Anche la società con i Gherardi dura pochi anni, tanto che questi riformeranno una seconda società con Felice Giordani, ex dipendente dei Berzioli, fino alla definitiva chiusura nel 1875. Più longeva è invece la produzione Berzioli, per quanto nella seconda metà dell’Ottocento l’attività non sia più altrettanto redditizia: alla morte di Giuseppe, nel 1871, gli subentra il figlio Roberto (1840-?), che si riappacifica con lo zio; anche a Vitale, scomparso nel 1879, succederà il figlio Paride (1846-1891), che interrompe così la carriera di pianista. Sarà poi la figlia di Roberto, Linda, a gestire l’azienda fino alla definitiva chiusura nel 1906.
Entrambi i produttori parmigiani parteciparono a diverse esposizioni, ottenendone lusinghieri giudizi; i pianoforti Berzioli in particolare, vennero apprezzati in quanto “bellissimi come mobilli”.- Acquisizione
Donazione Mario Potoukian in ricordo della madre Dr. Vittoria Ballanti Potuchian
- Collocazione
Sala Francesi