Ritratto scultura in avorio del duca di Reichstadt
- Datazione
post 1832
- Tipo
Oggettistica varia
- Inventario
2995
- Materiale
avorio intagliato, ebano (?), and osso
- Descrizione
Il busto a bassorilievo in avorio del duca di Reichstadt in uniforme, presentato di tre quarti con il volto leggermente girato a sinistra, si staglia su un fondo rettangolare piatto sul quale è inciso “Nat. /1811.//” e “Mor./1832.//”; la sottile cornice a rilievo che lo circoscrive si amplia lungo il bordo inferiore, sul quale si legge “Duc de Riechstadt.”.
La lastra in avorio è inserita entro cornice rettangolare in ebano o in legno ebanizzato nero, stondata in alto e con intarsi in osso: in basso è presente un decoro a festone, sui lati due motivi fitomorfici con ovale al centro, in alto il monogramma coronato “FNK” su uno scudo posto tra due putti semidistesi che reggono tralci di frutta.- Misure
Base: cm 22,5
Altezza massima: cm 28
Spessore: cm 3,8- Stato Conservazione
Stato di conservazione in generale buono, pur notandosi alcune scalfiture, tracce di ritocchi di colore e alcune fessurazioni negli angoli di assemblaggio della cornice. Nel pannello ligneo di chiusura sul retro compaiono le chiusure di alcuni fori di tarlo.
- Osservazioni
L’immagine deriva da un noto ritratto realizzato ad acquerello nel 1830 da Moritz Michael Daffinger (1790-1849), ritrattista ufficiale della corte e dell’alta aristocrazia austriaca, a cui sono ispirati anche altri oggetti presenti in Museo. Si riconoscono le onorificenze dell’Ordine di Santo Stefano e dell’Ordine Costantiniano di San Giorgio appuntate sul petto del duca di Reichstadt, titolo assegnato nel 1818 all’unico figlio di Napoleone Bonaparte e Maria Luigia d’Asburgo: il bambino, che alla nascita portava il glorioso titolo di “re di Roma”, non avrebbe certo ereditato il trono del padre ormai esule e nemmeno quello della madre, divenuta da poco tempo duchessa di Parma, Piacenza e Guastalla.
Il monogramma presente sulla cornice si potrebbe sciogliere come “Franz Napoleon Kaiser” (oppure König), evocando quel titolo di Napoleone II, imperatore di Francia, di cui il giovane Napoleone Francesco Bonaparte poté in verità fregiarsi per pochi giorni, ma che non fu mai scordato dai nostalgici seguaci di Napoleone, ai quali quest’opera è indirizzata.
E’ evidente la discrepanza linguistica tra la cornice, nella quale si utilizza il tedesco, e l’avorio, che riporta il titolo dell’effigiato in francese, mentre le indicazioni di nascita e morte sembrano essere proposte abbreviando i rispettivi termini latini. Non è escluso che la cornice sia stata montata in un secondo momento, come lascerebbe supporre la non perfetta corrispondenza della lastra all’interno della cornice, di cui si vede la base del pannello di chiusura.- Acquisizione
Donazione del prof. cav. Roberto Vecchi, Parma (2024)
- Provenienza
Asta praghese del giugno 2024