La Sala Affetti
L’ambiente, fino al 1999 adibito a segreteria e quindi escluso dal percorso pubblico, è l’ultimo acquisito all’esposizione museale, e raccoglie numerose testimonianze relative alla dimensione privata di Maria Luigia e ai suoi affetti più cari.
Accanto alle immagini dipinte e scolpite della duchessa, che la presentano nelle diverse fasi della sua vita, le pareti ospitano una serie di fogli che evocano, in un’ideale galleria dei ritratti, tutto il mondo affettivo e familiare della sovrana. Al volto dell’amato padre, l’imperatore Francesco I, si affiancano quelli dei tre figli: Napoleone Francesco, avuto da Napoleone, e Albertina e Guglielmo Montenuovo, nati dalla relazione, regolarizzata in matrimonio morganatico nel 1821, con il generale Adam Albrecht Neipperg. Questi viene rappresentato, oltre che in un busto in marmo, in due carboncini di Callegari. Non mancano le dame di compagnia, il chirurgo di corte dottor Giovanni Rossi, gli amati nipoti Alberto e Stefano, figli di Albertina e di Luigi Sanvitale; di questi ultimi sono esposti due rilevanti busti marmorei provenienti dal palazzo Sanvitale di Parma. Un olio di Gaetano Signorini ci consegna invece le sembianze del terzo marito di Maria Luigia, il conte Charles René de Bombelles, maggiordomo maggiore, sposato nel 1834.
Nella sala trovano posto alcuni pregiati manufatti tessili: un ampio tappeto da tavolo in panno nero ricamato dalla stessa Maria Luigia, uno scialle bifacciale in seta donatole dall’imperatore della Cina e un elegante abito con decori in lamina d’argento, la cui originaria foggia impero fu ripetutamente adattata, forse per la stessa Albertina, a conferma di quanto diffusa fosse la pratica del reimpiego anche presso i ceti sociali più elevati.
All’atmosfera raccolta dell’ambiente contribuisce la presenza di un sobrio letto a barca, già parte degli arredi del distrutto palazzo ducale di Parma e concesso in comodato dalla Prefettura di Parma.