La Sala Dorata
Un monumentale lampadario in vetro di Murano domina questa sala, che deve il suo nome ai racemi all’antica in stucco dorato che ne ornano la volta, probabilmente realizzati, insieme ai festoni di fiori e frutta sul fregio, da Benigno Bossi su disegno di Petitot.
L’eco dei fasti imperiali vissuti da Maria Luigia alla corte napoleonica può essere colta in questo ambiente ammirando il magnifico centrotavola in cristallo e vermeil o la splendida coppa della puerpera della manifattura Dagoty donata da Napoleone alla giovane sposa dopo la nascita del re di Roma. Alle campagne militari di Napoleone riporta invece il prezioso baule da campo realizzato dall’orafo e fornitore della casa imperiale Martin-Guillaume Biennais, mentre alcuni membri della famiglia Bonaparte, come la madre Letizia Ramolino e la bella sorella Paolina, sono effigiati in squisiti disegni.
Numerosi altri cimeli riconducono invece al clima della corte ducale di Maria Luigia; varie medaglie commemorano i ponti e gli edifici pubblici da lei commissionati, tra i quali il teatro ducale di cui è esposto il bozzetto preparatorio per il sipario, dipinto da Gian Battista Borghesi; alcuni acquerelli di Giuseppe Naudin rappresentano gli interni, già di gusto Biedermeier, del palazzo ducale che, un tempo ubicato di fronte al palazzo di Riserva, fu gravemente danneggiato da un bombardamento nel 1944 e, in seguito, sciaguratamente abbattuto; alcune vedute di Drugman, Alinovi e Naudin riproducono le altre residenze ducali: la reggia di Colorno, il Casino dei Boschi di Sala Baganza e la villa del Ferlaro.
Le pareti ospitano i ritratti di vari celebri personaggi dell’epoca, tra cui quelli di madame Récamier, dello scultore Antonio Canova, della danzatrice Maria Taglioni e della cantante Lucrezia Agujari.